Vi racconto questo aneddoto personale: sono alle recita scolastica presso la scuola delle mie figlie, quando, durante lo spettacolo, il ragazzo piu’ timido della classe appare in scena interpretando uno dei personaggi: non mi sarei mai aspettato di vederlo recitare nei panni di un giudice con un’autorevolezza ed una forza davvero inaspettata. Quasi non lo riconoscevo.
Mi sono allora chiesto se fosse stata la persona timida a portare la maschera del personaggio forte e autorevole, oppure il ragazzo vestisse la maschera del timido tutti i giorni, indossandola, chissa’, per il resto della sua vita.
Da ex timido ho individuato tre caratteristiche che rendono la timidezza un problema.
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In primis, le esperienze del passato: i ripetuti accadimenti che confermano l’identità di una persona. Se di fronte a circostanze che necessitavano di coraggio, l’introverso invece di esporsi ha reagito evitando, scappando, arrossendo, balbettando… il ricordo di tutte queste situazioni imbarazzanti ha influito sulla sua identità e sull’autostima.
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La seconda caratteristica è rappresentata dalle aspettative che gli altri hanno sulla nostra persona. In realtà parte tutto sempre da noi e dalla considerazione che abbiamo di noi stessi.
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La terza caratteristica è dovuta all’etichetta, ossia alla connotazione negativa che e’ spesso attribuita socialmente alla timidezza.
Prima di decidere di voler cambiare, dovremmo porci la domanda “Se cambiare” ed, eventualmente, “Come e cosa cambiare”.
Uno degli ostacoli principali al benessere del timido è il suo stesso giudizio, percio’ la soluzione è imparare ad accettarsi: non puoi veramente cambiare se non fai i conti con cio’ che pensi di te e di alcune tue caratteristiche.
La timidezza non è un problema di per sé, ma è una questione di limiti e di zona di comfort.
Cambia l’opinione che hai di te stesso ed impara a riconoscere tutte le qualita’ positive che ti caratterizzano.
Dai valore alle esperienze di libertà dalla timidezza che, con maggiore o minore fatica, ti sono capitate: non attribuirle alle circostanze esterne, ma prenditene tutto il merito.
E, soprattutto, impara ad accettare il rischio di una brutta figura. Ci riuscirai se penserai di farlo per un valore superiore: la libertà.
Chiudo con una citazione di Charlie Chaplin : “Quando ho cominciato ad amarmi davvero, ho smesso di desiderare un’altra vita e mi sono accorto che tutto ciò che mi circonda è un invito a crescere”
Ed io ti auguro buon cammino.