In un precedente post ho affrontato il tema dell’accettazione di se stessi quale prerequisito fondamentale per una buona autostima e di come aver avuto genitori eccessivamente critici possa aver creato un terreno fertile per lo sviluppo di atteggiamenti auto svalutanti.
Ho accennato alla direzione da seguire: accettarsi maggiormente quello che si è mettendo al bando il flagello dell’autocritica.
In questo post darò qualche suggerimento per aiutare chi, pur con le più buone intenzioni finisce nella trappola del non sentirsi abbastanza adeguato.
Perché questo tema è così importante e mi sta cosi’ a cuore? Perché l’autocritica e la mancanza di accettazione impediscono di vivere appieno il proprio potenziale.
Grazie al mio lavoro di psicoterapeuta vedo molte persone rinunciare ai propri sogni a causa della paura o, nei casi più seri, non riuscire ad avere una serena vita di relazione a causa del disagio che provano nello stare in mezzo agli altri.
Tutto questo mi ha sempre motivato a cercare e trovare la via per guadagnare finalmente serenità e gioia.
Ma veniamo al punto. Se sei una persona che fa fatica ad accettarsi probabilmente hai anche notato che la tendenza a criticarti va spesso a braccetto con quella a criticare gli altri in maniera più o meno manifesta.
Allo stesso tempo se sei abituato a non lasciartene passare una, probabilmente hai anche un’altra caratteristica: temi il giudizio degli altri e al contempo sei alla ricerca di approvazione.
In psicologia c’è un fenomeno denominato proiezione, che consiste di riscontrare nel mondo che ci circonda proprio quello che facciamo fatica a riconoscere in noi stessi.
Hai mai pensato che la tua paura del giudizio degli altri possa essere una manifestazione subdola della tua stessa tendenza a giudicare? E’ come se l’atto di giudicare gli altri ci tornasse indietro attraverso gli altri, facendo il ‘giro largo’. Curioso è?
Cerco di spiegarmi attraverso un esempio. E’ come lamentarsi nel vedere una macchia su uno schermo senza accorgersi che quella macchia è dovuta non ad un difetto dello schermo ma ad una graffio sulla lente del proiettore! E il proiettore siamo noi, sei tu.
Un’altra caratteristica di chi teme il giudizio degli altri è il bisogno di dimostrare il proprio valore agli altri per trarne plauso e approvazione.
Ci sono persone che sono talmente abituate a gratificare gli altri o a non dispiacere loro, che con il tempo dimenticano quali sono le proprie stesse preferenze.
E’ come se, a furia di voler tenere buoni e contenti gli altri si finisse per non sapere più cosa farebbe felici se stessi.
Tuttavia comportarsi allo scopo di ottenere approvazione crea una dinamica che assomiglia molto all’amore condizionato di alcuni genitori. Sei bravo/ti voglio bene se, a patto che …
Tutto questo lascia in molte persone dei segni che durano nel tempo, delle vere e proprie cicatrici di amore condizionato.
Ma se l’accettazione dev’essere “guadagnata”, meritata, allora è condizionata e sempre a rischio.
In questo elogi e approvazioni possono offrire solo un temporaneo riposo dalla lotta con se stessi.
Ecco perché c’è bisogno di più accettazione e compassione verso se stessi.
Tornerò presto sull’ argomento.
Fammi sapere cosa ne pensi lasciando un commento.