Ti è mai capitato di pensare :“Sarò felice domani?”. Di raggiungere un obiettivo tanto desiderato e rimanere deluso: pensavi che finalmente saresti stato felice e invece ti sei ritrovato con un pugno di mosche in mano, delle sensazioni ben lontane dalla felicità tanto agognata?
Per molti anni della mia vita questo è successo anche a me. A 24 anni mi sono sentito vecchio perché non ero al pari con gli esami, poi successe qualcosa di importante e feci qualcosa di quasi miracoloso, mi innamorai e, in conseguenza di questo stato di felicità, di benessere, feci 11 esami più la tesi in un solo anno e mi laureai in medicina.
Nonostante questo non capii ancora una verità adesso per me fondamentale, che la felicità viene prima degli obiettivi. Esiste uno schema nel coaching abbastanza noto in cui si invitano le persone a passare da uno stato presente insoddisfacente a uno stato desiderato che è quello che ti darà la felicità, una volta che avrai raggiunto gli obiettivi sarai finalmente contento.
Avere degli obiettivi non è sbagliato, anzi ci dà quel sale, quel pepe che rende la nostra vita degna di essere vissuta, un’asticella leggermente in salita ci stimola, ci aiuta ad uscire dalla nostra zona di comfort. Il problema è quando la tua condizione presente, il tuo stato attuale non ti va assolutamente bene e, quindi, deleghi e vedi la felicità solo nel futuro. Ti guardi allo specchio e non ti piaci e allora l’unica salvezza è porsi degli obiettivi, l’unica salvezza è il cambiamento, senza rendersi conto che, in realtà, è possibile migliorare lo stato presente e questa è una condizione sine qua non per migliorare veramente.
Essere grati di quello che già si è e si ha permette di ridurre il dislivello tra la condizione in cui siamo e quella cui ambisci, è possibile migliorare e, al tempo stesso, godersi il percorso perché si va già bene così come si è. Come una persona che è infelice e ritiene che la sua felicità sarà solo quando troverà un partner rispetto alla persona che va già bene, sta bene da sola con se stessa e quindi, se trova un partner sarà tanto di guadagnato, sarà più felice, altrimenti non dipende in maniera disperata da quell’obiettivo.
Terzo punto, dai il massimo, fai del tuo meglio e non ti preoccupare della meta, non ti preoccupare di quando arriverai. Se ti concentri nel presente e fai del tuo meglio non avrai nulla da rimproverarti, anche in caso di una sconfitta potrai uscire a testa alta e imparare dall’esperienza per fare meglio la volta prossima.
Prima riuscirai a fare questo e prima ti accorgerai che la felicità è a portata di mano.