Diventa Counselor Professionista con il Master “Gestalt Counseling”
ATTENZIONE!
A Novembre 2018 parte la 19′ edizione del
Master “Gestalt Counseling” per la sede di Venezia Mestre.
Già dal 1984 – PRIMI IN ITALIA – e dal 1999 a Mestre Formiamo Counselor professionisti.
La nostra esperienza è la garanzia della qualità del Master “Gestalt Counseling”.
La nostra promessa è la certezza che apprenderai tutti gli strumenti per diventare un Counselor professionista.
Gli insegnanti sono professionisti esperti e qualificati, che insegnano in aula ciò che quotidianamente mettono in pratica con i loro assistiti.
Le testimonianze dei nostri ex allievi, il nostro miglior biglietto da visita.
Se vuoi diventare un Counselor e stai cercando un Master di alta formazione professionale, continua a leggere, perché hai trovato quello che cerchi!
MASTER IN COUNSELING PROFESSIONALE GESTALT COUNSELING
Contenuti del corso:
Il quadro di riferimento teorico-applicativo è basato sui principi dell’indirizzo fenomenologico-esistenziale e umanistico che integra l’Approccio Non-Direttivo Centrato sulla Persona di Carl Rogers e le tecniche espressive della Gestalt di Fritz Perls.
Il corso prevede inoltre l’acquisizione di competenze in Problem Solving e tecniche di sostegno per sviluppare le potenzialità cognitivo-emozionali a livello personale ed interpersonale.
Tempi e Metodologia
Il corso teorico-pratico è triennale e prevede 900 ore di cui 450 in aula.
La nostra metodologia di insegnamento privilegia l’approccio teorico-esperienziale
e l’apprendimento basato sull’osservazione e la pratica.
Validità del titolo:
Il diploma ottenuto consente di iscriversi all’Associazione di categoria REICO.
La Scuola è membro fondatore della European Association for Counselling (EAC)
e membro della British Association for Counseling (BAC) della quale recepisce il codice etico e deontologico.
L’A.S.P.I.C. è stata la prima scuola in Italia ad attivare un corso di Counseling in Italia,
sin dal 1984.
Clicca qui per conoscere i Docenti
PERCHÈ FREQUENTARE IL MASTER GESTALT COUNSELING?
- perché ti fornisce tutte le competenze per diventare un Counselor professionista
- perché ti fornisce tutti gli strumenti per valorizzare al massimo le tue attitudini al Counseling
- perché ti insegna a padroneggiare l’approccio di Counseling
- perché ti insegna a creare un clima accogliente e positivo per che mette a proprio agio il counselee
- perché ti guida in un percorso professionale che è anche un percorso di crescita personale
- perché aumenta la consapevolezza di te e delle tue capacità
- perché aumenta la tua autostima e il senso del tuo valore
- perché ti insegna le tecniche di Counseling in modo estremamente efficace ed immediato attraverso attività esperienziali ed esercitazioni
- perché è studiato in modo da integrarsi al meglio con i tuoi impegni lavorativi
CHE BENEFICI ACQUISICONO I PARTECIPANTI AL MASTER?
Grazie alla partecipazione al Master, gli allievi riferiscono* di aver acquisito:
Sicurezza e competenza professionale
– Capacità di progettare un laboratorio esperienziale
– Competenza nella conduzione di un gruppo
– Previsione e gestione dei momenti critici
– Cooperazione e lavoro di squadra
– Elementi di marketing e sviluppo professionale
Abilità relazionali e capacità comunicative
– Empatia e capacità di ascolto attivo
– Gestione dei momenti di conflitto
Crescita Personale
– Accrescimento dell’Autostima, dell’Assertività.
– Maggiore consapevolezza di sé
* le risposte sono state rilavate dalle schede di gradimento del corso al termine del III° anno (Sistema di Qualità ISO 9001).
ALCUNE TESTIMONIANZE DEI NOSTRI EX ALLIEVI*
“Tutte queste esperienze che, mentre mi hanno permesso di definire sempre con maggior precisione il percorso da segui-re, mi hanno via via dotato di tutti quegli strumenti operativi che non avevo, e dei quali sentivo la necessità.”
DANIELE BERTI
“Mi aspettavo di fare un’esperienza formativa nuova e stimolante che arricchisse innanzitutto me stessa,di ricevere adeguata istruzione per poter, eventualmente, riconvertirmi in una nuova professione. È STATO COSÌ’!”
LUISELLA GRANDESSO
“Il Master mi ha fornito degli strumenti per la mia professione: nonostante fossi psicologa gli strumenti mi mancavano!”
LAURA COSTA
“Ho cominciato il Master per curiosità; poi si è rivelato una sorta di viaggio dentro me stesso e dentro la modalità delle mie relazioni con gli altri. E adesso mi sto accorgendo di quanto, quasi senza volerlo, sia cambiato. Perché è un percorso che scopre, che forma, che rafforza l’identità di una persona, mette davanti a se stessi, che lo si voglia o no, … a meno che uno non scappi!!!”
GUIDO RESI
“Per me è stata una bellissima esperienza sia come crescita personale e sia come crescita professionale.”
ALESSANDRO SACCHETTI
* Tutte le testimonianze complete sono riportate a fine pagina
e inoltre:
httpv://www.youtube.com/watch?v=Z-PQM26HBLg
A CHI PUÒ ESSERE UTILE IL MASTER GESTALT COUNSELING?
Le tecniche di Counseling sono estremamente utili a tutti color che utilizzano il dialogo e l’ascolto nella loro vita professionale, ma anche a chi vuole diventare un Professionista del Cambiamento ed esperto nella relazione d’aiuto nei diversi ambiti.
in particolare:
– Alle figure aziendali di maggior responsabilità, tra cui: manager, quadri, responsabili di funzione, selezionatori e formatori del personale, responsabili delle risorse umane.
– A tutti i professionisti in ambito socio-sanitario: assistenti sociali, medici, infermieri, psicologi, psicopedagogisti, educatori, direttori e assistenti di comunità, fisioterapisti, ed operatori front-office a contatto con il pubblico.
– Ai professionisti della comunicazione: mediatori linguistico-culturali, formatori, consulenti, insegnanti.
“Formarsi alle diverse tecniche del Counseling pluralistico consente di aumentare l’efficacia del proprio comportamento funzionale, di raggiungere velocemente una competenza concreta ed operativa nell’ambito del proprio settore di appartenenza, di migliorare le proprie capacità di ascolto e di risposta, di acquisire la sicurezza per offrire al proprio interlocutore uno spazio protetto di orientamento, appoggio e supporto.”
COME ISCRIVERSI AL MASTER GESTALT COUNSELING:
Basta richiedere la scheda di iscrizione all’indirizzo info@aspicvenezia.org e versare la quota di iscrizione di 197 Euro, secondo le modalità che ti verranno indicate.
Se in possesso dei requisiti e iscritto entro il 30 Giugno, riceverai subito il VideoCorso Autostima e Assertività e sarai ammesso al colloquio di selezione,
REQUISITI PER L’AMMISSIONE AL COLLOQUIO:
– diploma di scuola media superiore
– maggiore età
– residenti o domiciliati nel Veneto (zona di competenza di A.S.P.I.C. Venezia)
ATTENZIONE: poiché si tratta di un Master professionale a numero chiuso, verranno ammesse solo le persone che durante il colloquio di selezione dimostreranno motivazione e reale attitudine al Counseling.
Nel caso in cui il colloquio non andasse a buon fine, ti verrà rimborsata la quota di iscrizione di 197 euro.
Per qualsiasi domanda o per ulteriori informazioni chiama lo 041-950942 o scrivi a aspicvenezia@gmail.com
Saremo felici di aiutarti!
Dott. Elvino Miali
Direttore didattico del Master, Medico psicoterapeuta e Counselor
12 commenti. Nuovo commento
Ho iniziato a conoscere il Counseling nel 2003, leggendo e parlando con amici nell’intenzione di iscrivermi al master. Prima di allora avevo soltanto qualche idea approssimativa su Perls e la Gestalt, soprattutto per aver trovato notizie dell’ambiente alternativo e comunitario americano, del mito di Esalen, la sua storia e la sua aurea.
Partecipando ai primi incontri all’ASPIC ho avuto la sensazione di scoprire un mondo dove ero di casa! Altre volte mi era accaduto di provare questa vicinanza immediata, con una o poche persone, con una musica o un profumo, con parole o in piccoli contesti; tuttavia mai mi ero ritrovato con tanto agio in un sistema complesso e variegato di teorie, pratiche e relazioni.
Come se, a lungo nella vita, avessi girato attorno a questo ampio spazio, mio e al tempo stesso da conoscere.
L’approccio centrato sulla persona e lo stile di Rogers, come si presentano negli scritti e nell’insegnamento, mi hanno offerto una chiave semplice con cui aprire delle possibilità, arricchite da molteplici acquisizioni, esperienze realizzate con la scelta e il gusto dell’esercizio, raffinate a partire da un contesto di scuola accogliente e aperta.
Così il master mi ha cambiato, quanto e come ho desiderato, mi ha aiutato ad arricchire le figure delle ricerche e lo sfondo delle capacità personali nell’attivarle, stimolando la libertà di scelta nel cammino da intraprendere e nei successi da propormi.
Al termine di questi tre anni nei quali lo studio di tante teorie mi han-no chiarito e confermato ciò che forse confusamente avevo intuito, a ben poco sarebbero serviti se non fossero stati affiancati dalle numerose e sempre intense esperienze di contatto con gli amici e colleghi del corso, durante le lezioni, nei CUS, e nei lavori di gruppo.
Altrettanto importanti e formativi sono stati i contatti con i docenti che ci hanno descritto e spiegato le teorie, che ci hanno accompagnato durante i workshop e i diversi momenti esperienziali di Venezia, Recoaro e Roma.
Un ringraziamento particolare va al tutor che con la sua presenza è stato un vero punto di riferimento sempre disponibile non solo per le più semplici questioni organizzative ma anche per illuminarmi, in qualsiasi momento, sui più diversi aspetti teorici ed esperieziali.
E sono proprio state tutte queste esperienze che, mentre mi hanno permesso di definire sempre con maggior precisione il percorso da segui-re, mi hanno via via dotato di tutti quegli strumenti operativi che non avevo, e dei quali sentivo la necessità.
Se all’inizio di questo percorso avevo chiaro che cosa volevo raggiungere, non altrettanto chiaro era il percorso che stavo affrontando, né avevo un’idea di quante risorse teoriche e pratiche avrei trovato lungo la strada.
Se al momento della partenza l’obiettivo era quello di acquisire gli strumenti per realizzare un luogo nel quale offrire a chiunque, la possibili-tà di imparare ad essere felice, devo ammettere che in quel momento, di preciso, non avevo l’idea presisa di che cosa la felicità potesse essere.
Ma ero certo che lo avrei capito: fiducia, partecipazione, cooperazio-ne, responsabilità, affrontare la vita con gioia perchè è il modo più effi-ciente di superare le prove che la vita ti propone, perchè è questo il bello della vita.
Uno dei motti del Mahatma Gandhi era “Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo” e in questi tre anni i cambiamenti nella mia vita sono stati numerosi, alcuni anche difficili e dolorosi.
Anche il dolore fa parte della vita, ma se invece di essere travolto e soffocato dal dolore, impari a leggerlo come un segnale per dare il via al cambiamento, anche il dolore, non riuscirà ad intaccare la tua felicità e questa è una delle cose più importanti che ho imparato in questi tre anni.
Non credo di poter cambiare il mondo, ma sono certo di poter coltivare tanti piccoli semi, perchè ora ho a disposizione quegli strumenti che mi permetteranno di accompagnare, chi lo desidera, lungo quel percorso che lo porterà a ri-trovare la sua felicità.
E’ quello che fin da bambino sognavo di poter fare, con tanta felicità.
Mi sono avvicinato al counseling in maniera casuale: nel 2005 ero riuscito a laurearmi in Scienze Politiche entro i tempi che mi ero prefigurato e, pertanto, avevo deciso di farmi un regalo; ero orientato inizialmente ad un viaggio a Sharm El Sheik, ma la mia fidanzata (che poi sarebbe diventata mia moglie) mi segnalò la possibilità di iscrivermi ad un corso di “introduzione al counseling”, organizzato dalla sede ASPIC di Mestre.
L’esperienza del corso introduttivo fu molto “sorprendente”, ma, grazie all’incoscienza con cui l’avevo affrontata, trascorse in maniera abbastanza tranquilla. L’idea di affrontare il master in Gestalt counseling, però, non mi convinceva molto, mi sembrava eccessivamente impegnativa, tuttavia la materia mi appassionava e per un periodo ho comunque frequentato corsi organizzati dall’ASPIC, come quello di “Counseling aziendale” e quello di “PNL e coaching motivazionale”.
All’inizio del 2007 ho compiuto il grande passo: mi sono iscritto al master; è stata dura, mi sono dovuto inserire (assieme ad alcune altre persone) in un gruppo che aveva già sviluppato delle proprie dinamiche interne e mi sono sentito in difficoltà. A questo va aggiunto che sono una persona con un carattere piuttosto riservato e che il lavoro che svolgo tende a sviluppare, di base, aspetti relazionali legati più alla direttività ed al vincolo gerarchico che all’approccio rogersiano. Di conseguenza, avvertivo una pesante contraddizione tra come, in certe situazioni relazionali, ero abituato a comportarmi secondo le mie esperienze pregresse e come mi dovevo/volevo comportare nel nuovo ambiente. All’inizio ciò ha portato anche a contrapposizioni di vedute, in particolare con alcuni altri frequentatori del master, ma mi ha consentito di vivere in maniera davvero intensa questa esperienza e di considerare ogni lezione come una fondamentale tappa per il mio percorso di crescita personale.
Facendo un bilancio di questi tre anni, credo di aver ricevuto molto da questa esperienza e mi rimane il dubbio che forse potevo dare qualcosa di più, ma, per adesso, va bene così.
Di tutto quanto è successo, ringrazio infinitamente i miei compagni di corso, a cominciare da quelli che all’inizio mi facevano più “arrabbiare”, continuando con quelli che maggiormente – durante tutto il corso – mi hanno sollecitato con le loro “provocazioni”, per concludere con quelli con cui ero in più stretto contatto empatico. Sono stati tutti importanti.
Un ringraziamento particolare va al Direttore della sede ASPIC di Mestre, Dott. Elvino Miali, che è stato un grande coach, specie nei momenti topici del corso, a tutti gli insegnanti – soprattutto per la loro Presenza (con la P maiuscola, si badi bene) durante i lavori esperienziali – ed al mitico tutor Max, sempre vicino e positivo durante tutto il percorso.
Trieste, 29 aprile 2010
Patrizio Milan
Mi sono laureata in psicologia il 19 marzo del 1986, lavorando come insegnante di scuola primaria.Ero già sposata : è subito arrivato nostro figlio Tommaso e con lui il lavoro per mio marito.
E poi la casa,mia figlia Annachiara, il miracolo della mia vita, , e contemporaneamente , c’era il volontariato ,c’erano ….GLI ALTRI………
Mi piaceva ascoltarli , mi interessavano le persone con le loro gioie e i loro problemi e tutti mi riconoscevano la capacità di saper accogliere ed ascoltare…
Nello studio di casa mia raccoglievo, da amica o conoscente, le confidenze,le incertezze, le sofferenze di chi aveva bisogno di uno spazio per parlare ed essere compreso.
Ma sentivo che mi mancava la professionalità per dare all’altro l’opportunità di trovare in sé le risposte che cercava.
Gli anni erano volati e non avevo più considerato perseguibile la mia carriera come psicologa:le competenze erano da aggiornare, le responsabilità impedivano obiettivi da perseguirsi con tempi lunghi e dedizione completa ,l’ ambizione era sicuramente un po’ sopita dalla vita.
Inoltre non avevo mai potuto offrirmi la possibilità di lavorare sulle mie ferite, per riconoscerle e …finalmente l’ho fatto ,guardando in faccia la mia sofferenza .
Credo fortemente nell’affermazione di Sartre che dice:
“ L’importante non è quello che hanno fatto di me, ma ciò che io faccio di quello che hanno fatto di me. “
Non ho mai perso la voglia di cercare perché, come dice Carl Rogers “….La buona vita è un procedere, non è uno stato dell’essere.”
Un giorno ….ho trovato un articolo di giornale che mi ha rimandato alla parola COUNSELING.
Era quello che amavo : una professione nella relazione d’aiuto.
Il counselor,..affascinante figura specialista dell’ascolto, un esperto di comunicazione…
Ho continuato a cercare e ho trovato il sito dell’ASPIC di cui c’è una sede anche a Mestre.
Mi ha accolta , al telefono, una voce amica ,calda e rassicurante: scoprii più tardi che era di Nadia ,la prima preziosa tutor che ho incontrato.
Ho capito che era possibile. Il precontatto mi aveva dato fiducia.
Potevo finalmente provare a mettere insieme la mia formazione universitaria,
le competenze acquisite nel corso della vita e della carriera e le attitudini personali mai riconosciute da certificati o diplomi.
Mi aspettavo di fare un’esperienza formativa nuova e stimolante che arricchisse innanzitutto me stessa,di ricevere adeguata istruzione per poter, eventualmente, riconvertirmi in una nuova professione.
E’STATO COSI’!
Dopo il corso introduttivo al master in gestalt-counseling e la maratona di Recoaro, attraverso cui sono entrata maggiormente in contatto con me stessa , ho deciso che avrei provato a modificare la mia vita al fine di trovare lo spazio che mi serviva per continuare il cammino verso il conseguimento del diploma di I livello.
Mi sono messa alla prova relativamente allo studio e ho trovato un accompagnamento rigoroso e competente da parte dei maestri dell’Aspic.
Il dott. Miali, in particolare, mi ha insegnato a credere, guardando al futuro con occhi diversi e positivi.
L’’iscrizione al master triennale “Gestalt counseling” , la frequenza a Mestre dove ho trovato i maestri che da tempo cercavo e poi i workshop e i compagni del corso, e … gli esami a Roma….hanno confermato la convinzione che la counselor Rita mi ha fatto esperienziare a Recoaro “C’è posto anche per te…”.
Oggi, ho 53 anni.
Mi sono diplomata nel 2008 e attualmente pratico attività saltuaria con i clienti ,mi sottopongo alla supervisione , mi aggiorno e studio, ho fatto tirocinio: voglio diventare counselor professionista .
Come si fa a lasciare “un” commento sul Master in “Gestalt Counseling”? Tre anni di relazioni, di empatia, di espressività, di emozioni, di confronto, di condivisione, di liberazione, di accettazione, di studio, di apprendimento, di lacrime, di sorrisi e di abbracci. Oltre a cio’ (….provare per credere) il Master mi ha fornito degli strumenti per la mia professione: nonostante fossi psicologa gli strumenti mi mancavano! Anche se sono passati ormai un paio d’anni le emozioni riaffiorano e mi ritengo fortunata per aver avuto la possibilità di vivere questa esperienza! Grazie ai miei compagni di viaggio, a chi c’e’ e a chi non c’e’ piu’ ed alle guide che ci hanno sempre incoraggiato!
Laura Costa
Che cosa mi ha insegnato il master di counseling? Che non posso più scappare, che non ho più scuse per non prendere in mano la mia vita, indipendentemente da quello che saprò fare e mi ha dato anche la consapevolezza che prendersi la responsabilità di se stessi e delle proprie scelte è la cosa giusta da fare, forse una delle poche certezze che ho.
Ho cominciato il master per curiosità; poi si è rivelato una sorta di viaggio dentro me stesso e dentro la modalità delle mie relazioni con gli altri. E adesso mi sto accorgendo di quanto, quasi senza volerlo, sia cambiato. Perché è un percorso che scopre, che forma, che rafforza l’identità di una persona, mette davanti a se stessi, che lo si voglia o no, … a meno che uno non scappi!!!
Sono stati tre anni belli, pieni; e tornando indietro con la mente, vedo all’inizio una parte di me come un giardino incolto, abbandonato e pieno di erbacce. Pian piano grazie agli stimoli e agli strumenti che mi hanno dato, ho imparato ad apprezzare quel luogo nascosto, a coltivarlo, a farlo crescere; e questo, come dice la pubblicità della MasterCard… non ha prezzo!
Ancora una volta ringrazio di cuore insegnanti e colleghi di corso con cui mi sono confrontato, che mi hanno pungolato, che mi hanno sedotto e con cui a volte mi sono anche arrabbiato. Ma fa parte del gioco, perché il corso di counseling è uno spaccato di vita vera.
Un abbraccio, Guido
Ho conosciuto il Counselling (mi sembra doveroso usare lo spelling britannico, per chi non lo sapesse lo spelling con una solo “l” è americano!!!) nel 1997 in Inghilterra. Alcuni amici Counsellor nel 1998 mi avevano chiesto se mi interessasse lavorare come Counsellor ma la mia risposta fu negativa perché al tempo avevo intenzioni ed aspirazioni diverse. Incuriosito chiesi loro il motivo di una tale domanda. Mi risposero che avevo molto delle caratteristiche del Counsellor. Nel 2000 iniziai un corso di Analisi Transazionale che durò 2 anni riconosciuto da South West Universities Board. Nel 2003 sono rientrato in Italia e il mio lavoro qui mi ha portato sempre più ad avvicinarmi al Counselling ed a prendere una decisione di diventare Counsellor. Il prossimo passo fu quello di trovare delle scuole in Italia, nei paesi di lingua inglese il Counselling era molto diffuso noi eravamo ancora agli albori. Iniziai con un indagine su internet e chiedendo ad amici: entrambe le vie mi portarono all’ASPIC. Così dopo due colloqui uno con la dottoressa Vera Cabras e uno con il dottor Elvino Miali approdai alla maratona di Recoaro prima e al master immediatamente dopo. Per me è stata una bellissima esperienza sia come crescita personale e sia come crescita professionale. Inoltre ho conosciuto delle persone stupende che mi hanno aiutato a crescere nel mio cammino. Il rapporto con loro è stato molto arricchente e intendo sia il rapporto con i miei compagni di corso sia quello con i docenti. Ringrazio anche il tutor Max per averlo sentito vicino e positivo durante tutto il master. Sono rimasto in contatto con la maggior di loro e con alcuni abbiamo anche iniziato una collaborazione. Colgo l’occasione per ringraziare il dottor Miali per avermi dato questa possibilità.
Alessandro Sacchetti
Cosa sta dando ad un partecipante del primo anno di corso il Master?
Questa è una domanda fondamentale, per chi si sta chiedendo se partecipare, da porre a chi vive la distanza dalla meta ed il dubbio delle sensazioni che si provano dopo alcuni mesi dall’inizio.
Ho sperimentato l’efficacia della modalità di lavoro che ti rende consapevolmente e gradatamente operativo già dalle prime lezioni, ho provato la sensazione di essere in un ambiente accogliente nel quale si è liberi di esprimere rispettosamente e incondizionatamente se stessi. Senti la presenza del gruppo che vedi nascere e crescere con te ed intorno a te che si fa via via più imponente ed il legame che si crea con gli stessi docenti rende ancor più libera, più appassionante la ricerca, la scoperta di proprie risorse più o meno conosciute o piu o meno sconosciute e queste diventano l’essenza stessa del gruppo, diventano la novità per se e per gli altri da condividere.
E quando durante la “Maratona” di noi partecipanti del primo anno, assieme a quelli del terzo anno, riesci a rifletterti, se non addirittura ad immedesimarti, in questi ultimi e nel Counselor che sarai e nelle competenze che avrai, il desiderio si consolida e trovarsi ognuno come un elemento essenziale, tra tutti gli essenziali elementi del tuo gruppo, muove una sensazione di fierezza e di naturale e spontanea appartenenza.
Questa è l’esperienza e l’esperenzialità del Master dove la salita verso l’obiettivo finale è anche la discesa nelle
proprie profondità vivendo l’armonica attivazione delle proprie rinnovate risorse e la scoperta di potenzialità inattive che ognuno di noi, solo per il fatto di esistere, per natura umana, possiede.
Ciò che ti viene insegnato si integra con chi sei già e l’arricchimento che ne deriva diventa anche una efficace ed elastica nuova forma di essere, di comunicare, di ascoltare, di elaborare trovando, in tutti gli aspetti della vita di tutti i giorni, una diversa possibilità per dare voce, mani, gambe, cuore al proprio io nella relazione con se stessi e nelle nostre relazioni con e verso gli altri.
Il master ti dona strumenti per ridurre le distanze insegnando a guardare e rafforzare ciò che ci unisce gli uni agli altri piuttosto che ciò che ci divide.
Un saluto va ai nostri docenti ed ai miei compagni di questo avventuroso viaggio nell’infinito cosmo delle possibilità da cogliere dentro di noi e là fuori, tra la gente comune….
Ritengo che quest’esperienza mi abbia fortificato dal punto di vista delle sicurezze teorico-metodologiche. E’ facile apprendere nozioni, analizzarle, stratificarle, decantarle e farne una sintesi. Questo aspetto tuttavia è ancora legato all’ambito del SAPERE. Credo che a un certo punto la persona che apprende e che sa (o crede di sapere) senta l’esigenza e, per me è stato così, di sperimentare e sperimentarsi in modo concreto. Nel mio percorso di terapia personale ho sviscerato questo argomento e ho capito che avrebbe potuto crearmi delle ansie, in quanto tendevo personalmente a viverlo come un meccanismo causa-effetto (se conosco le nozioni, so come metterle in pratica e questo comporta una buona prestazione e dunque soddisfazione per la cliente e di rimando gratificazione per me). Ho cominciato a imparare a SAPER FARE nel momento in cui la mia preoccupazione si è sganciata dalla meta e si è concentrata sul cammino, o meglio sulla cliente e sul cammino assieme a lei. Devo ammettere che tutto ciò ha creato inizialmente qualche scompiglio in me: ce l’avrei fatta?, sarei stata all’altezza?
Probabilmente ero ancora troppo focalizzata su me stessa, ma senza ascoltarmi attivamente. Il fatto di non ascoltar-si e auto-monitorarsi contribuisce a far perdere di vista quelli che sono i propri bisogni, e anche quelli del cliente. Dopo aver personalmente consapevolizzato questo aspetto ho iniziato ad abituarmi all’ascolto, dapprima come assenza di rumore per creare lo spazio fertile, poi come silenzio vivo dal quale si possono attingere sensazioni, percezioni, intuizioni nuove e per noi maggiormente funzionali. Applicare questo modus operandi alla relazione con la cliente è stata una conseguenza e proprio questa nuova consapevolezza mi ha permesso di “fare ponte sull’altro”. Un’altra immagine che mi porto a casa è quella del “fondersi senza confondersi”. La condivisione di vissuti molto personali e particolari della cliente e la voglia di incontrarla al confine del contatto mi ha molto coinvolto dal punto di vista emotivo. Ho cercato tuttavia (e mi auguro di esserci riuscita) di dosare a tratti anche delle gocce di razionalità e di “visione dal di fuori” che ci hanno protetto dalla con-fusione, stato di confluenza in cui né io , né tu possiamo aiutarci vicendevolmente perché il gradiente di differenziazione si è azzerato e le possibilità di svolta si sono appiattite. La terza importante consapevolezza che mi porto nella mia valigetta da counsellor è che il cliente sa benissimo come aiutarsi e prendersi cura di sé da solo. Ho avuto la conferma che un counsellor non è un mago che ha la ricetta giusta per tutto, non è un dispensatore di certezze, di miracoli, di effetti speciali che lavora al posto del cliente. E’ il cliente che è il mago di se stesso, solo che spesso perde la capacità di vedere che ha proprio sotto il naso tutto il necessario per trovare le soluzioni a lui più adatte. Il counsellor si mette a disposizione del cliente per co- costruire delle lenti nuove, o per adattare quelle già in suo possesso, ricordandosi che gli occhi restano quelli del cliente. Sento che uno degli aspetti che apprezzo maggiormente in un counsellor è la flessibilità, o per meglio dire la capacità di decentramento in relazione al cliente che si ha davanti. E’ una buona dose di curiosità che spinge il counsellor a rispecchiare volta per volta la persona che gli si presenta. Ho percepito che come counsellor sento di possedere delle stoffe diverse e che ogni cliente mi darà lo spunto per cucire assieme un abito unico e irripetibile, creato ad hoc in quella situazione. Se sarà di suo gradimento, sarà stato bellissimo accontentarlo, altrimenti sarà stato ugualmente arricchente l’incontro con una persona nuova. A corredo di ciò che sento importante per me in questo momento riporto una citazione da Pablo Neruda secondo cui … “non vengo per risolvere nulla. Vengo qui per cantare e perché tu canti con me”. Ciò che non sento di fare è cucire tanti abiti uguali in attesa di distribuirli alle persone che incontrerò.
L’opportunità che mi è stata data all’interno del Master di seguire per otto incontri C.U.S. un’ allieva-cliente mi ha permesso di comprendere fino in fondo i miei desideri: avrei voluto continuare ad ascoltare in questo modo le persone, dimostrando empatia ed accettazione incondizionata ed essendo nello stesso tempo vera? La risposta a distanza di un anno è ancora affermativa ed è stata avvalorata da altre occasioni che mi sono sentita di accogliere e di valorizzare, come ad esempio i gruppi di lavoro con i miei colleghi del Corso, riproposti oltre che in sede di esami a Roma, più volte nel corso del Master, nonché della Maratona esperienziale e soprattutto il cammino di Tirocinio presso una Scuola Media di Venezia. In quell’occasione ero un po’ scettica, perché non avevo mai avuto esperienze di contatto con il mondo dei pre-adolescenti. Proprio la curiosità mi ha spinto a provare e, nel corso dei mesi con i diversi allievi, sia in gruppo sia individualmente, sento di aver raccolto molto da loro, dai loro vissuti, dai loro dubbi, dalla loro spontanea e a volte disarmante saggezza e, nello stesso tempo, di aver contribuito a rispecchiarli e a farli progredire per un limitatissimo, ma mi auguro importante, tassello del loro cammino.
Perché un percorso di specializzazione in Gestalt Counseling
Mi piace iniziare questo lavoro conclusivo partendo proprio dalla fine cioè esprimendo in poche parole quello che il recente percorso formativo mi ha consentito di portare con me. E’ infatti da poco terminato il Master in Gestalt Counseling e ritengo di poter affermare che a conclusione di questo percorso oggi sono in possesso di nuovi riferimenti teorico e pratici utili al fine di poter esercitare la professione di counselor in maniera sicura, efficace e competente. Dico questo anche perché la decisione di intraprendere questo cammino formativo è avvenuta al termine di un percorso universitario che mi ha portato al conseguimento di una laurea triennale in Scienze e Tecniche Psicologico-sociali e quindi in una fase dove dovevo scegliere tra proseguire nel conseguimento della laurea specialistica oppure (cosa che ho fatto) intraprendere un percorso formativo con un “taglio” maggiormente operativo ed in grado di offrirmi la possibilità di operare concretamente a contatto con la società e quindi su casi concreti.
Ho completato da poco il master in Gestalt Counseling. È stato un percorso di tre anni iniziato grazie alla ricerca di una qualifica che mi permettesse di “lavorare con le altre persone” con un’adeguata preparazione umana e tecnica. Il master mi ha permesso di affinare la prima e mi ha fornito la seconda. Il percorso è stato a tratti impegnativo e mi sento soddisfatto di averlo completato, grato per le competenze che ho sviluppato e pronto ad utilizzarle per essere di aiuto ad altre persone da un punto di vista umano e professionale.
L’esperienza del master Gestalt Counseling è stata un’occasione speciale di apprendimento e di crescita. Ho potuto affrontare la dimensione della comunicazione interpersonale, delle emozioni e del cambiamento, sviluppando un atteggimento esplorativo verso le mie idee, i miei comportamenti e verso quelli degli altri, nell’intento di stimolare consapevolezze e di ri-conoscere risorse, per poter stare (professionalmente)in una relazione d’aiuto.
“C’è chi dà la colpa degli eventi agli altri e chi la dà a se stessi: chi riesce ad evitare di dare la colpa agli altri e a se stessi è sulla via…della saggezza”.
L’approccio concettuale e soprattutto esperienziale del master, condiviso con docenti, tutor e compagni ha agevolato il mettersi in cammino su questa via…