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Sognatore o realista? A scuola di ottimismo

5 Giugno 2017Crescita personaleNessun commentoASPIC Venezia

 

Ti hanno mai raccontato la storia delle profezie autoavverantesi?

Si tratta di quel fenomeno per cui, se pensi negativo e sei pessimista, stai programmando il tuo cervello per il fallimento.

Esempio: “Non devo assolutamente cadere, ma penso che cadrò. Vuoi vedere che cado? … Vuoi vedere che cado? … Vuoi vedere che cado?…”. E cadi!

Fin qui niente di strano: sei pessimista e aumenti le probabilità di insuccesso.

Se questo e’ il meccanismo, dedurrai che bastera’ ‘pensare positivo’ al fine del buon esito degli accadimenti: peccato che, in questo caso, le cose non siano così automatiche.

Alcuni fautori dell’ ‘ottimismo a tutti i costi’ hanno diffuso questa convinzione, a loro dire potenziante, per cui immaginare ciecamente un risultato positivo sia sufficiente affinché si realizzi.

Qualche dubbio mi sorse quella volta in cui, da studente, incontrai un ragazzo che mi raccontò di aver rischiato di essere investito. Completamente assorbito dalla logica dell’ ‘immagina, accadra’ tutto automaticamente/non ti preoccupare di come lo farai/abbi fiducia totale nel tuo inconscio’, stava attraversando la strada senza preoccuparsi dell’arrivo o meno di eventuali auto.

Le perplessita’ rispetto a questo pensiero continuarono fino a quando lessi in merito alle ricerche di due studiosi americani dell’Università della Pennsylvania: organizzarono un esperimento con gli studenti dell’ateneo, dividendoli in due gruppi. Al primo gruppo confermarono la data di un esame, chiedendo di “continuare a fare quello che avevano sempre fatto per gli altri esami”. Al secondo chiesero di visualizzare tutti i giorni il risultato ottimale, di immaginare di prendere il massimo dei voti e avere fiducia che questo si sarebbe realizzato. Il risultato fu sorprendente: il gruppo degli ottimisti prese voti nettamente più bassi rispetto al gruppo di controllo che fece quello che aveva sempre fatto, cioè studiare!

Visualizzare un risultato finale e basta, dunque, non e’ sufficiente.

Quindi, se questa è la modalita’ sbagliata per utilizzare le visualizzazioni, l’autoipnosi e il pensiero positivo, qual’è quella corretta?

Semplice: visualizza pure il risultato finale, ma non trascurare di fare quello che serve per raggiungerlo; sarà più credibile per te e il dubbio non avrà nulla su cui appigliarsi.

Se sei uno studente, studiando stai portando avanti l’azione giusta che serve per sostenere l’esame.

Qualunque sia il tuo progetto, usa pure l’ottimismo, ma fatti furbo e rimboccati le maniche!

 

ASPIC Venezia
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