di Alessandro Zabotto, Counselor
E’ una strana sensazione quella di partire per la zona del terremoto, ti accorgi di essere impaurito e di temere quello che troverai non appena ti metti in macchina, solo, tu e l’idea di andare e portare a termine la tua missione…
Certo, ma quale missione? Ti aspetti di trovare le persone in fila mentre attendono il salvatore, finalmente qualcuno che è in grado di ascoltare, di attendere paziente il fiume di parole e scoprire l’arcano segreto del verbo di ognuno…
L’insegnamento che mi porto da quei tre giorni a Tortoreto, una delle spiagge d’Abruzzo scelte per gli sfollati, è la necessità di mostrare il valore del nostro essere counsellor, non come esposizione di una etichetta, di un titolo per altro ancora da costruire, bensì di un valore che ognuno di noi si è conquistato con la trasformazione, in senso olistico, delle proprie forze, mentali, emozionali e dello spirito. Ed è lì, sul campo, davanti a chi ti racconta il dolore delle vicende ancora vive del terremoto, del boato immenso che precede il crollo, la corsa affannosa verso il nulla che salva, quei trenta secondi che cancellano una vita da ricostruire, che quel valore, il tuo valore che nessuno ti insegna e che ti sei costruito, viene a galla. E sono le persone che te lo riconoscono non a parole ma, ad esempio, dalla semplice postura del loro corpo: come un fiore ancora intimorito dal freddo della notte si apre ai primi raggi del sole, così le persone risplendono di luce propria solo perché qualcuno gli ha ricordato che possono farlo. La potenza del counselling non solo come tecnica da applicare ma come stile di vita, interiorizzare e diventare un tutt’uno con la filosofia rogersiana e gli altri illustri.
Insomma, ne è valsa la pena, nonostante le difficoltà logistiche affrontate, la solitudine di lavorare da solo al mio arrivo per una mancata coincidenza nelle turnistiche, mi porto a casa la consapevolezza che è servito sicuramente a me perché ancora di più ho intuito la strada del counsellor e, spero, anche nelle persone che ho incrociato sulla mia strada.