Iniziamo col parlare delll’efficacia della pratica delle visualizzazioni nella crescita personale, notando come ci sono alcuni studi che ne provano l’inefficacia e altri che invece la confermano.
Prima di continuare voglio sottolineare l’importanza di utilizzare nelle visualizzazioni obiettivi concreti, realistici, misurabili e soprattutto frutto del nostro impegno, avendo notato come l’aspettativa miracolistica si riveli una premessa perdente quando induce a non fare i passi necessari per raggiungere l’obiettivo cullandosi nella pigra illusione che tutto arriverà da sé e senza sforzo.
La psicologa Gabriele Oettingen dell’Università della Pensilvania fece proprio gli studi che dimostrano gli effetti negativi di alcuni tipi di visualizzazioni, individuando al contempo i giusti suggerimenti per renderle efficaci. Ed è qui che subentra il bispensiero di cui voglio parlarti oggi! 🙂
In sintesi, la Oettingen ha scoperto che l’efficacia delle visualizzazioni utilizzate per raggiungere determinati obiettivi sta nell’affiancare alla visione ottimistica anche il pensiero realistico, cioè pensare in anticipo ai problemi che la persona potrebbe incontrare sulla strada che porta all’obiettivo (è questo che si intende col termine Bispensiero).
In altre parole si prendono in considerazione e si valorizzano gli opposti, creando consapevolezza intorno a una modalità di pensiero che è tipica dell’uomo e che spesso si manifesta sotto forma di critico interiore: “E se non funzionasse?”, “Non sei abbastanza capace”, eccetera.
La Oettingen chiamò questa tecnica “the fantasy-reality tecnique” e i risultati le diedero ragione. Finalmente abbiamo trovato la spiegazione dell’inefficacia di tanta letteratura sul pensiero positivo. Ma pensiamo un attimo: perché questo utilizzo combinato di ottimismo e realismo è così efficace?
Al contrario della logica che si segue nel bispensiero, in molte versioni divulgate del “pensiero positivo” c’è la volontà di escludere, in maniera quasi fobica mi viene da dire, ogni altra possibilità che non sia il successo. Si prende in considerazione, quindi, una sola polarità!
Puoi fuggire dal negativo, sopprimerlo nei meandri della tua mente, ma quando il dubbio arriva, dovrai farci i conti; così per le emozioni “negative”: potrai far finta che la paura non esista, ma quando ce l’avrai la paura sarà lì. Potrai far finta che l’ansia non esista, ma quando ce l’avrai l’ansia sarà lì.
Finalmente un sistema che, lungi dall’essere un elogio del pessimismo, permette finalmente di utilizzare il nostro senso critico a nostro vantaggio e non considerarlo più come il segno dell’autosabotaggio inconscio, generatore di sensi di colpa e bassa autostima!
Possiamo finalmente utilizzare a nostro vantaggio tutta quell’energia che in genere si spreca combattendo contro la voce critica interiore, che non cerca di fare altro se non aiutarci a considerare i possibili pericoli e ostacoli che possono pararci davanti.
L’essere umano ha una naturale tendenza a pensare per opposti: ho trovato numerosissime conferme della bontà di questo tipo di strategia nel corso della mia formazione.
Nella mia esperienza, per esempio, non sempre è stato facile integrare la mia formazione umanistica con la PNL. La necessità di accettare il dolore per poterlo risolvere, tipico della visione umanistica da una parte e gli strumenti rapidi di cambiamento della PNL dall’altra. Ma se questo è stato possibile in questi anni lo devo anche alla logica del Bispensiero, anche se non l’avevo mai chiamata così finora.
La possibilità di considerare gli opposti è poi anche la premessa per poter giungere a una integrazione. Nell’integrazione degli opposti, finalmente, le varie polarità presenti all’interno della persona si confrontano per poter cooperare!
Già Emile Couè, padre della “autosuggestione cosciente” affermava che quando tra il pensiero razionale e l’immaginazione si instaura un conflitto vince sempre l’immaginazione, vince il dubbio. Ed ecco che quando nella certezza dell’infallibilità si insinua il dubbio della fallacità, il rischio che la sicurezza si sgretoli diventa realtà (…ma era vera sicurezza?).
Una mia personalissima applicazione di questo principio la adotto quando ho davanti a me una persona depressa, convinta che sarà sempre così per il resto della sua vita. A volte dico: “Fossi in te non ne sarei così sicuro” e mi impegno a insinuare il dubbio. Dubbio che diventa speranza di guarigione e della possibilità di essere felici.
Ma torniamo alla Oettingen e alla sua “fantasy-reality tecnique” strategia dimostratasi molto efficace. Ti ricordi? Ti avevo già parlato di quel suo esperimento che dimostrava l’inefficacia delle visualizzazioni solo ottimistiche, come nel caso dell’amore segreto coltivato in classe.
I ragazzi che coltivavano un amore segreto in classe e che eseguirono delle visualizzazioni ottimistiche ebbero risultati peggiori, rispetto ai gruppi di controllo che avevano il compito di fantasticare solo sulle difficoltà di esprimere i propri sentimenti.
Nel chiedersi qual era la differenza che poteva fare la differenza, la Oettingen introdusse nelle visualizzazioni la logica del Bispensiero. Chiese cioè ai ragazzi di visualizzare non solo l’obiettivo desiderato, ma anche i passi che avrebbero affrontato in caso di ostacoli per rimediare alla situazione.
… E coloro che avevano utilizzato la “fantasy-reality technique” ebbero una percentuale di successo nettamente superiore ai gruppi di controllo.
Per gli appassionati di PNL posso dire che in realtà questa logica vincente è presente anche nel lavoro di Robert Dilts ed esattamente nel modellamento della strategia di pensiero di Walt Disney, che ha chiamato “Imagineering”, fantastica del pianificare i progetti dando voce e ruolo alla nostra parte sognatrice, a quella realistica e al critico, di cui magari ti parlerò un’altra volta.
Per finire, ecco un esercizio per applicare, nella pratica, alle tue visualizzazioni la logica del Bispensiero:
1 – Qual è il tuo obiettivo?
2 – Potenziali successi e battute di arresto:
a. Scrivi una parola che rifletta il modo in cui la tua vita sarà migliore se raggiungerai l’obiettivo;
b. Scrivi una parola che rifletta un significativo ostacolo che potresti incontrare;
c. Ripetere a e b almeno tre volte.
3 – Elaborazione.
In un foglio a parte sviluppa le risposte, immaginando con maggiori dettagli sia i benefici che i modi per superare gli ostacoli che hai immaginato. Ora puoi costruire la tua visualizzazione di successo personalizzata, che tenga conto di questi fattori.
Un ottimo esempio si trova anche nel rilassamento antistress che regalo come “bonus” allegato al mio recente videocorso “Gestione emozioni e autocontrollo”.
E ora mettiti al lavoro con questo tipo di visualizzazioni, e ricordati che tu vai bene se hai successo, vai bene se non hai ancora successo, vai bene in entrambi i casi e, allo stesso tempo, sei molto, molto, molto di più! 🙂
Dott. Elvino Miali