Definizioni e confini tra normalità e patologia
Si definisce ansia la percezione di un pericolo imminente di cui non si comprende la ragione, non connessa ad alcuno stimolo specifico. Si distingue dalla paura vera e propria per il fatto di essere aspecifica, vaga o derivata da un conflitto interiore per lo più inconscio.
Si tratta di paura invece quando si riesce a riferire l’emozione a una causa specifica: la paura di parlare in pubblico, la paura dei cani, paura di situazioni percepite come pericolose per la propria incolumità, prendere l’aereo per esempio, o per la propria integrità psicologica, cioè la paura di essere umiliati, derisi, la paura di una sconfitta.
L’attacco di panico è invece un’ansia molto amplificata, assimilabile al un vero e proprio terrore e non è riferita ad un evento specifico, infatti nella maggior parte dei casi si verifica “a ciel sereno”.
Gli attacchi di panico successivi al primo episodio possono essere situazionali, cioè possono essere innescati da situazioni specifiche in cui la persona percepisce un pericolo; situazioni che normalmente la gente trova assolutamente innocue come stare in luoghi affollati come un supermercato oppure attraversare una piazza, allontanarsi dal centro abitato e così via.
Mentre nel caso del disturbo di panico siamo chiaramente in un ambito di psicopatologia, ansia e paura sono emozioni che non possiamo definire a priori patologiche; lo sono solo quando superano un certo limite.
Il limite fra la normalità e patologia si identifica valutando l’influenza che queste emozioni hanno sulla qualità della vita della persona: se è tale da impedire una buona qualità della vita ad esempio impedisce di andare a lavorare, di uscire di casa, di esprimersi e di realizzarsi, si tratta di un’ ansia patologica; altrimenti al di sotto di un certo limite è addirittura considerata positiva in quanto associata ad un miglioramento delle prestazioni, a un aumento della vigilanza e dell’attenzione.
Abbiamo varie forme di ansia che sono catalogate sotto il nome di “disturbo d’ansia generalizzato, fobia specifica, fobia sociale, disturbo ossessivo- compulsivo, disturbo di panico, disturbo post-traumatico da stress.
L’ansia assolve a diverse funzioni positive: ha una funzione protettiva preservandoci da eventuali pericoli a cui possiamo andare incontro al nella vita quotidiana; infatti si è visto che alcune zone del cervello come l’amigdala e l’ippocampo, si attivano maggiormente quando c’è un segnale di pericolo.
Ad esempio se si avverte un odore sgradevole. In questo caso oltre al senso di disgusto c’è anche una quota di ansia. Questo ci fa pensare che l’ansia in questo caso possa avere una funzione di proteggerci dal mangiare un cibo velenoso o avariato per esempio.
Un’altra funzione positiva è quella di farci aumentare il livello di attenzione e di vigilanza, come se fosse un allarme e questo ci è di aiuto quando guidando l’automobile o facendo qualsiasi altra azione che richiede la attenzione e cautela.
Ecco diciamo che in alcune persone questo allarme “suona” anche per un non nulla e vivono in uno stato di allerta e di emergenza continua.
Relazione c’è tra ansia e stress
Vi è quasi un’equivalenza tra ansia e stress. Provo a spiegarmi meglio con degli esempi tratti dalla vita quotidiana.
Si entra in ansia e sotto stress in tutti quei casi in cui le richieste che provengono dall’ambiente richiedono un impegno, delle competenze e delle risorse superiori alle capacità a disposizione per far fronte a queste richieste.
In altre parole quando abbiamo dei compiti che sono per noi troppo facili cadiamo un po’ nella noia; quando sono troppo complessi subentra l’ansia da prestazione e la paura di non farcela; quando invece il compito che dobbiamo eseguire è su misura rispetto alle nostre capacità allora si dice che siamo nel flusso e siamo in quel momento capaci di essere al massimo delle nostre potenzialità e ci esprimiamo al meglio; anche se l’attività comporta impegno e fatica prevale il piacere e la persona si percepisce all’altezza della situazione.
Naturalmente anche quando si è perfettamente all’altezza della situazione si può andare sotto stress se non si è in grado di equilibrare i periodi di attività con quelli di riposo. Continua nella parte seconda.
Elvino Miali
Medico psicoterapeuta
Trainer dei videocorsi:
“Autostima e Assertività”
“Più Successo Personale con le tecniche di Coaching e PNL”
“Gestione Emozioni e Autocontrollo”