Stai ancora rimandando? Dopo il grande successo del mio audio “Prendi la mira!” la guida per raggiungere i tuoi obiettivi nel 2011, ho pensato che sarebbe stato di aiuto per i miei lettori scrivere un articolo sulla procrastinazione, ossia la tendenza a rimandare. Se sei tra queste persone, questo articolo ti sarà di grande aiuto.
Secondo una ricerca il 24 % della persone si definisce un procrastinatore; la cosa buffa è che sicuramente questo dato è sottostimato, poiché ci sarà una bella fetta di procrastinatori tra coloro che hanno rimandato di consegnare il questionario!
Battute a parte, la prima cosa da fare se vogliamo smettere di rinviare è quella di chiedersi onestamente se la cosa che stiamo rinviando di fare è veramente importante per noi (cosa non sempre facile, lo so! ). Saper discernere cose importanti e urgenti è alla base del successo personale.
Ma quali sono le principali cause della procrastinazione?
La paura del fallimento è senz’altro una delle prime. Quando qualcuno ha paura di affrontare qualcosa avverte delle resistenza più o meno coscienti e la tentazione di evitare di affrontare la situazione prende il sopravvento. Uno dei modi di mettere in atto questo evitamento e al contempo mettere momentaneamente a posto la coscienza è quello di dirsi: “lo farò dopo”.
Il perfezionismo è un altro fattore che facilita la procrastinazione. “Se io faccio qualcosa la faccio bene”: sano principio per carità, ma quante volte puoi in coscienza affermare di non aver rimandato l’inizio di un progetto importante perché non ti sentivi pronto e all’altezza di aspettative perfezionistiche?
Certo, non mi metterei in mano ad un chirurgo che seguisse questa logica, “intanto apriamo e poi vediamo se sono all’altezza di eseguire l’intervento J”, ma ci sono una miriade di imprese che di possono portare avanti con successo, se si riesce a tollerare una umana e normale imperfezione; e se ci pensiamo bene, la maggior parte dei successi sono frutto di un processo, una costruzione fatta di aggiustamenti continui, tentativi ed errori. Persino gli aerei che quotidianamente solcano i nostri cieli e che arrivano puntuali alla meta, sono per la maggior parte del tempo fuori rotta, di poco ma è così! Naturalmente la stessa viene corretta momento per momento e questo permette di mantenere la traiettoria prevista. (Ora che ci penso anche chi guida un’automobile fa la stessa cosa!)
Lo scarso autocontrollo. Beh! Già una persona che sia consapevole della sua tendenza al perfezionismo o della paura del fallimento, ha più autocontrollo della media degli umani.
Il non suddividere in parti un progetto più grande alimenta i primi due punti citati e ne è al tempo stesso una soluzione. Una sottometa permette di avvertire meno ansia e di sentire alla propria portata il compito.
La scarsa stima dei tempi. Chiunque abbia mai preparato un esame all’università sa di cosa parlo! In genere le previsioni sono troppo ottimistiche, con il risultato di ritrovarsi con l’acqua alla gola allo scadere del tempo a disposizione. Richard Bandler, il genio della PNL racconta che finiva di preparare gli esami già nella prima settimana comportandosi come se fosse l’ultima e poi si rilassava il resto del tempo, beato lui!
Le distrazioni! Ad esempio pensare che mentre sei li a lavorare ti stai perdendo l’opportunità di fare qualcos’altro! In questo cosa manca proprio la capacità di rimanere focalizzati nel qui e ora, cosa che è naturalmente facilitata dal fatto di aver scelto un compito che ci piace e siamo motivati a fare.
E naturalmente adesso vuoi la soluzione!
Beh, ho citato abbastanza ostacoli e difficoltà che, se proprio fanno tutti parte della tua vita in maniera massiccia, la soluzione è quella di intraprendere un bel cammino di Crescita Personale.
Qui non posso che svelarti un trucco facile e veloce, ma che da solo può fare la differenza!
Effetto Ziegarnik. “Cosa? E che è?” direbbero a Roma.
“Mo te spiego”
La Ziegarnik. fu incuriosita dal comportamento dei camerieri che prendevano le ordinazioni ai tavoli di un Café di Vienna e si chiese come facevano a ricordarle perfettamente nonostante la grande mole di lavoro. Col tempo notò altresì con altrettanta meraviglia che gli stessi camerieri una volta che il conto era stato pagato dimenticavano altrettanto rapidamente tutto, anche a distanza di pochi minuti.
E’ come se l’atto del pagare il conto facesse scattare una specie di “reset” nella mente del cameriere rispetto a quella memoria.
Gli esperimenti che la Z. fece successivamente confermarono che quando si inizia un qualsiasi compito si avverte una sorta di urgenza al completamento del compito stesso e che mantiene attiva anche la memoria, che rimane attiva anche se il compito viene interrotto per cause di forza maggiore.
Un’applicazione pratica dell’effetto Ziegarnik è proprio questa e funziona!
Stai rimandando di fare qualcosa che dovresti e vorresti fare? Bene, fallo solo per 5 minuti: 15, 30, ma inizia a farlo! Scatenerai la naturale tendenza a voler concludere e ti accorgerai che le resistenze svaniscono.
Avrai fatto anche tu l’esperienza di non voler andare in palestra e a lezione di ballo o qualsiasi altro impegno serale, “perché oggi sono proprio stanco”, per poi superato lo scoglio iniziale, ritrovarsi li contentissimi di esserci.
Ecco dunque cosa fare. Qualsiasi sia il compito che vuoi iniziare a fare, inizia! Fallo anche solo per 5 minuti!
Ti aiuterà a superare la forza di inerzia iniziale, proprio il cominciare a farlo.
Usa un cronometro, o punta la sveglia del tuo cellulare, perché suoni dopo 5 minuti, e per quel tempo immergiti nell’attività. Ti accorgerai che al suonare della sveglia, avrai voglia di riprovarci per un periodo di 10 minuti e così via, sarai sempre più capace di settare periodi ininterrotti di lavoro sempre più lunghi. Ti consiglio comunque di fare una pausa dopo 50 minuti circa.
Devi andare a correre? Non ti va, ma avevi deciso di farlo e fa parte degli obiettivi che vuoi raggiungere. Bene, metti scarpette e pantaloncini, esci di casa e chiudi la porta ( ricordati le chiavi J ); a quel punto se vuoi puoi tornare indietro, ma molto probabilmente una voce dentro di te ti dirà “che cosa stai facendo qui fermo come un … “ e ti metterai a correre!
Sono sicuro che saprai adattare questo principio in maniera creativa alle tue esigenze. Ora non mi resta che salutarti.
Elvino Miali