Intervista sulla coppia al dott. Elvino Miali, Medico Psicoterapeuta.
L’intervista è andata in onda su Antenna 3, nella trasmissione “La stanza del thè” condotta da Cecilia Zoppelletto.
Autostima e rapporto di coppia
Intervistatrice: Oggi parliamo di coppie, coppie che scoppiano, coppie felici e lo facciamo in compagnia del medico psicoterapeuta Elvino Miali, benvenuto.
Elvino Miali: Buon pomeriggio.
Intervistatrice: Abbiamo parlato nelle altre puntate di autostima e con questo abbiamo parlato di autostima per i bambini, per gli adulti. Oggi affrontiamo il tema di come cambia la nostra vita quando si diventa adulti ed in particolare quando si diventa una coppia assieme a qualcuno. Allora, partiamo subito dall’innamoramento.
Elvino Miali: L’innamoramento è la prima fase della vita di coppia. Volevo fare un’introduzione perché parlando dell’autostima ci siamo centrati più sull’individuo, parlando di coppia abbiamo due individui che entrano in relazione. A volte quando una persona è all’interno di una coppia matura, si evolve, la sua autostima cresce e si possono alterare degli equilibri che possono mettere addirittura in crisi la coppia. La coppia non è altro che un incontro particolare, stabile, duraturo, fra due persone e c’è il discorso sulle compatibilità interpersonali da fare, capire quali sono i fattori che fanno sì che due persone si piacciono, si innamorino magari.
Intervistatrice: Bisogna avere una buona autostima per innamorarsi o per essere comunque amati, per sentirsi amati? O si cerca di sviluppare anche questo in una coppia, all’inizio, durante l’innamoramento?
Elvino Miali: L’innamoramento sorge abbastanza spontaneo e non è necessario avere autostima per innamorarsi. Naturalmente, per innamorarsi da adulti, allora sì è necessario avere una buona autostima perché molte coppie si incontrano proprio sulla base di questa specie di complementarietà, cioè una persona “bambina debole” cerca di appoggiarsi…
Intervistatrice: Ad una figura magari materna o paterna…
Elvino Miali: Si, esatto, potrebbe essere il principe azzurro.
Intervistatrice: Quindi c’è questa sorta di complemento per bilanciare la propria vita con un’altra persona.
Elvino Miali: Esatto, ad esempio – supponiamo che una ragazza s’innamori di un uomo molto più grande di sé: all’inizio potrebbe essere attratta dalla protezione che percepisce; poi la persona evolve, la sua autostima cresce, diventa veramente una persona adulta e si sente un po’ stretta negli abiti di figlia per cui a quel punto la coppia può entrare in crisi se entrambi non fanno un cambiamento.
Intervistatrice: E considerando l’inizio, il momento del corteggiamento, della timidezza, tutte quelle cose che stanno alla base di un incontro, del piacersi l’un l’altro, come si può ad esempio combattere la troppa timidezza e farsi avanti? Perché molte persone, adesso hanno difficoltà a incontrarsi, non ci sono più luoghi dove le persone si possono incontrare con facilità come una volta, anche per i ritmi di vita. Come si possono abbattere queste barriere sempre considerando l’autostima?
Elvino Miali: Indubbiamente se parliamo di timidezza ritorniamo un po’ al discorso dell’autostima. Ci sono delle barriere comunicative che impediscono alla persona timida di approcciarsi perché scatta un dialogo interno che amplifica i limiti che la persona si autoattribuisce, quindi ancor prima di fare un numero di telefono o ancor prima di avvicinarsi a una persona comincia a dirsi “e se poi mi risponde male?”, “e se poi mi rifiuta?”, la paura del rifiuto è una delle più grandi paure dell’umanità assieme a quella di parlare in pubblico.
Comunicazione all’interno della coppia
Intervistatrice: Allora, abbiamo visto che l’innamoramento è una fase abbastanza delicata, abbiamo cominciato a parlare proprio di questo prima, e poi abbiamo subito individuato uno dei primi problemi che è il dialogo, la mancanza di apertura verso la persona che si è individuata.
Elvino Miali: Sì, il dialogo, la comunicazione intercorre in tutte le fasi della vita di coppia, ancor prima che questa nasca: abbiamo parlato della timidezza quindi la difficoltà di abbracciare l’altro, magari in una fase adolescenziale, soprattutto. Ma poi il dialogo, la comunicazione è importantissima una volta che la coppia si è formata perché se non c’è tolleranza, se non c’è dialogo, manca una componente fondamentale nella vita di coppia.
Intervistatrice: È vero che all’inizio, durante il corteggiamento, l’innamoramento, prima che la coppia veramente si formi, quel tipo di struttura che si ha, ad esempio, quando è lei che chiama di più o è lui che chiama di più, diventa poi un’abitudine che continua sempre? Cioè: se si inizia così poi sarà sempre così?
Elvino Miali: No, non è sempre così. In linea di massima all’inizio c’è sempre una persona che è più interessata dell’altra, quindi supponiamo che una sia innamorata e l’altra magari trovi simpatico, gradevole essere corteggiata ma non senta la stessa passione ecc. Poi ci può essere un momento in cui le cose cambiano, magari può nascere una scintilla e quindi se prima ricevevo quasi come una sorta di scocciatura la telefonata in più, il corteggiamento, adesso mi dispiace quando la telefonata non arriva. Quindi telefonare prima o telefonare dopo è direttamente proporzionale al coinvolgimento che si prova. A volte alcune persone per innamorarsi hanno bisogno di desiderare tanto, e quindi la persona immediatamente disponibile non interessa, mentre una volta avvenuta l’unione può avvenire un ribaltamento.
Intervistatrice: In linea di massima dicono che comunque l’uomo, essendo di natura cacciatore, lo sappiamo tutti, preferisce desiderare molto la sua preda e quindi rincorrere la persona. Ma trovi che adesso, dato che c’è una donna molto più forte che ha un altro tipo di ruolo nella società, sia cambiato questo?
Elvino Miali: Sì, l’uomo è un po’ più in difficoltà rispetto a una volta. Per quanto riguarda il desiderare, le cose cambiano da persona a persona: ci sono coloro che preferiscono lasciar perdere le prede troppo difficili oppure coloro che invece preferiscono desiderare e sognare.
Differenze tra uomo e donna
Intervistatrice: Si dice che l’uomo venga da Marte e la donna da Venere però alla fine siamo tutti sul pianeta terra e dobbiamo anche amarci. Come affrontiamo questo tema in modo diverso?
Elvino Miali: Sì, questa metafora dei due pianeti, Marte e Venere, rispecchia un po’ due caratteristiche diverse del pianeta maschile e del pianeta femminile che si attraggono proprio perché sono diversi. Infatti due persone con le stesse caratteristiche in linea di massima o entrano in competizione oppure sentono un’amicizia, possono collaborare sul piano lavorativo ma difficilmente si innamorano se sono un uomo alla donna. Poi parleremo anche eventualmente delle coppie omosessuali. questa metafora di Marte e Venere a cosa si riferisce? Al fatto che l’uomo è tendenzialmente pragmatico, quindi preferisce trovare subito delle soluzioni, mentre la donna ama molto di più parlare, ama molto di più il dialogo. A volte le incomprensioni sono basate su questo equivoco.
Intervistatrice: Allora, come donna, naturalmente ti dico – ma perché, scusa, noi non vogliamo risolvere i problemi? Anche noi li vogliamo risolvere, no? E quindi?
Elvino Miali: Si, solo che l’uomo ha la tendenza a cercare immediatamente una soluzione pratica mentre a volte la donna, pur volendo risolverli, li risolve attraverso il dialogo, cioè ha bisogno di parlare molto di più, di confidarsi con i propri simili, uomini o donne che siano, per avere una sensazione di sicurezza, di padroneggiare la situazione. Quindi siccome a volte l’uomo è più “orso” e cerca di arrivare subito al sodo, la donna ha la percezione di non essere compresa, che l’altro non abbia interesse e quindi possono nascere i primi malintesi.
Intervistatrice: Allora, quando inizia a formarsi la coppia vera e propria, cosa cerca l’uomo nella coppia? Cerca subito la stabilita o è più un desiderio femminile di trovare il compagno per la vita?
Elvino Miali: Si, questa è una caratteristica un po’ più femminile nel senso che geneticamente la donna deve formare il nido, c’è il discorso della maternità. Mentre l’uomo è più portato ad andare al di fuori della caverna, della casa, occuparsi del lavoro ecc. Culturalmente adesso le cose stanno cambiando un po’ perché entrambi lavorano e quindi c’è un po’ una crisi di identità, sia da una parte che dall’altra devo dire.
Intervistatrice: Ma come si fa – e questo è veramente il problema – se la donna all’inizio cerca delle cose e l’uomo ne cerca delle altre, a correre sullo stesso binario?
Elvino Miali: Le esigenze possono essere complementari. È chiaro che il bisogno di sicurezza è un bisogno dell’umanità intera per cui la stabilità, la sicurezza economica, sono comunque dei valori che sono ricercati sia da una parte che dall’altra…
Intervistatrice: Basta avere delle ambizioni in comune, alla fine.
Elvino Miali: Sì, ambizioni: come fare una famiglia o realizzare qualcosa. Al momento iniziale dell’innamoramento non sono queste le cose che prevalgono perché si è attratti più da aspetti emotivi, tipo dalla bellezza, dalle sensazioni che percepiamo, si dice “il cuore che batte”, “le farfalline sullo stomaco” ecc. Questo innamoramento iniziale spesso può essere fuorviante perché è dovuto a fattori inconsci che possono avere radici nel rapporto con i genitori.
Come scegliamo il nostro partner?
Intervistatrice: Abbiamo visto prima che l’innamoramento è una cosa abbastanza immediata, fisica, come ben si sa, molte volte c’é il colpo di fulmine che porta a questo innamoramento. Come scegliamo il nostro partner? Perché comunque c’è anche una scelta interiore quando sentiamo l’innamoramento, non è una cosa puramente d’istinto animale.
Elvino Miali: Infatti, quando si dice “all’amor non si comanda”, si è in qualche modo consapevoli che non si sa bene perché si è stati attratti da una persona piuttosto che da un’altra. Molto spesso le motivazioni nella scelta del partner sono prevalentemente inconsce.
Intervistatrice: Di che tipo sono queste motivazioni?
Elvino Miali: In questo ha una componente importante il rapporto che la persona ha avuto e ha vissuto nei confronti del genitore di stesso opposto in quanto, ad esempio, se prendiamo in considerazione una ragazza che ha avuto un padre assente e inarrivabile molto spesso nella scelta del partner tende a rivivere lo stesso tipo di dinamica.
Intervistatrice: Quindi cosa sceglie: un uomo sfuggente, che non c’è mai?
Elvino Miali: Si, devo dire così, magari viene razionalmente colpita solo da alcuni aspetti estetici, in realtà la parte inconscia va a selezionare nelle persone alcune caratteristiche che sono in grado di ripetere quasi coattamente la storia che si è vissuta, il tipo di emozioni che si sono vissute nei confronti del genitore di sesso opposto.
Intervistatrice: Questo perché manca quel rapporto, si vuole rivivere l’infanzia o per altre ragioni?
Elvino Miali: Nell’infanzia il papà era inarrivabile, da adulti il partner è inarrivabile e quindi non è mai quello che vorremmo. Al tempo stesso ti attrae la persona inarrivabile perché è quel tipo di emozione che hai vissuto più volte, mentre invece la persona che si rende molto disponibile viene percepito come un amico ma non fa scattare quel quid. Questo è un tipo di innamoramento senz’altro immaturo perché è basato su storie irrisolte del passato.
Intervistatrice: Quindi, alla fine, per arrivare ad una felicità da adulti bisogna comunque riuscire a sviluppare se stessi oltre ai problemi creati dall’infanzia. E un uomo, invece, con una madre iperpresente, cosa può cercare?
Elvino Miali: Infatti, può cercare di replicare un rapporto con la propria madre. Qualche volta si sentono delle signore dire di avere tre figli: due bambini e uno grande.
La gelosia
Intervistatrice: Il mal d’amore più grande può essere sicuramente la gelosia, quello che fa star male le persone innamorate. Ci dici quello che pensi tu, Elvino?
Elvino Miali: La gelosia è un sentimento che entro certi limiti è fisiologico perché un uomo e una donna sono costantemente alla ricerca di un giusto equilibrio fra l’individuazione, cioè la concentrazione su se stessi, il rendersi indipendenti dall’altro e la voglia e la paura di appartenere all’altro. Quando prevale la voglia di far parte del mondo dell’altro, ci dispiace quando l’altro invece ha dei suoi spazi indipendenti e se in questi spazi c’è lo sguardo nei confronti di altri uomini o di altre donne può nascere un sentimento di insicurezza. Questa gelosia è poi direttamente proporzionale al senso di sicurezza perché una persona sicura di sé lascia anche l’altro libero di vivere. La gelosia è patologica quando la persona interpreta come dei segni di tradimento cose che invece fanno parte della vita normale.
Intervistatrice: Ma se anche la persona e sicura di sé, un po’ di gelosia comunque spezia il rapporto, o trovi che sia qualcosa che comunque lo danneggia in un qualche modo, come se fosse sempre una mancanza di fiducia?
Elvino Miali: Appunto, bisogna distinguere la gelosia fisiologica da quella patologica: è chiaro che la gelosia può essere una manifestazione d’interesse mentre la mancanza di gelosia potrebbe essere anche percepita da parte del partner come disinteresse. Ma d’altra parte se telefonate continue e pedinamenti diventano un’ossessione, l’altro non è più in grado di vivere, quindi come il sale e pepe possono condire ma possono rovinare completamente se sono in eccesso.
Intervistatrice: Allora, il provare gelosia, come hai detto tu, ha una parte fisiologica e una parte patologica in un rapporto. Il provocare continuamente gelosia nell’altra persona, cosa vuol dire? Ci sono delle persone che tentano sempre di stuzzicare le gelosia nel proprio compagno, nella propria compagna.
Elvino Miali: Allora, bisogna vedere se questa è una cosa percepita dal partner ma non vera oppure se uno consapevolmente ammette di fare delle cose per ingelosire l’altro. Allora, qual è il messaggio di voler ingelosire l’altro? Cercare di tirarlo a sé
Intervistatrice: Si, quindi non sentirsi amati abbastanza.
Elvino Miali: Certo e quindi ritorniamo un po’ a una sorta di insicurezza, quindi a un bisogno di avere l’altro vicino, l’altro che ci dedica attenzione: quando non avviene spontaneamente potrebbe essere frutto di qualche manipolazione, come cercare di fare ingelosire l’altro.
Intervistatrice: L’amore è una cosa difficilissima.
La coppia felice
Intervistatrice: Abbiamo parlato di gelosia, di tanti problemi che possono sorgere e anche abitudini sbagliate, come l’essere sospettosi o gelosi, problemi che in qualche modo rovinano la coppia.
Elvino Miali: Sì, una coppia sana è la coppia in cui i due partner accettano la diversità dell’altro e lasciano che l’altro abbia i propri spazi e abbia le sue diversità. La coppia in conflitto è spesso la coppia in cui ciascuno dei due vuole che l’altro sia a propria immagine e somiglianza, cioè non accetta la diversità dell’altro.
Intervistatrice: Allora, per molto tempo si è parlato di coppie sane e coppie che si amano e trovano questo equilibrio e molte volte si dice che bisogna lasciar spazio anche ai desideri dell’altro….
Se sei interessato alla relazione di aiuto, al Counseling o alla crescita personale, contatta la sede territoriale di Mestre Venezia dell’associazione ASPIC Counseling e Cultura
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Salve! Grazie per la bella intervista. Se può interessare, segnalo che sul mio blog VitaFelice sta partendo una serie di post sul counseling di coppia, intervento di sostegno e aiuto ancora non abbastanza conosciuto. Per aiutare le coppie ad amarsi di nuovo con pienezza.