Con questo articolo rispondo ad alcune domande che mi vengono poste dalle persone che si avvicinano al Training Autogeno.
Elvino Miali, medico psicoterapeuta. Mestre
Tutti possono rilassarsi?
Alcune persone lamentano il fatto di non riuscire a rilassarsi e che quando ci hanno provato con varie tecniche, dal training autogeno ad altre di meditazione o perfino con l’ipnosi, hanno avuto la frustrante esperienza di sentirsi come un pesce fuori dall’acqua per non dire inadeguate o prive di fiducia. Spesso si tratta si persone perennemente tese e con un costante senso di allerta. Fanno fatica a rilassarsi perchè hanno la sensazione di non potersi permettere di “mollare” il controllo. La loro mente razionale è così chiamata ad un compito improbo, poichè è impensabile fenere costantemente sotto controllo ogni aspetto della nostra vita. Naturalmente questo mestiere di “sentinella” perennemente attiva implica anche la dificoltà ad affidarsi. E’ come se in qualche modo una parte di sè dicesse: “già non ci si può fidare di se stessi, figuriamoci degli altri”. Ecco che in questo caso l’aiuto che può fornire un corso o percorso di Training Autogeno non può prescindere dalla presa in carico in psicoterapia, affinchè venga svolto prima un lavoro sull’alleanza terapeutica e sulla capacità di affidarsi. Questa capacità a volte può essere stata “sepolta” precocemente nella vita della persona. Parliamo in termini relativi naturalmente, ma vi sono persone che hanno “deciso” precocemente che non potevano contare sulle loro figure importanti di riferimento perchè ritenute inaffidabili o assenti o rifiutanti. Di conseguenza il loro adattamento a questa situazione ha prodotto uno stile nel rapportarsi agli altri. Ad esempio coloro che hanno deciso inconsciamente di “fare da sè” e di contare solo su se stessi hanno un tipo di attaccamento cosidetto “evitante”, che comporta proprio la difficoltà a chiedere aiuto e ad affidarsi alle cure di un altro.
Per questa serie di persone affidarsi alle cure di un altro è di per se stesso un obiettivo di vita da raggiungere.
Naturalmente la difficoltà di affidarsi è relativa nel caso del Training Autogeno, dal momento che la persona lavora da solo durante il training. Questo sarebbe del tutto vero se non fosse per il fatto non trascurabile che non ha senso adottare il training autogeno come cura al di fuori di un rapporto con un professionista che funga da guida e con il quale si sia creata una solida alleanza terapeutica.
Vi sono altri ostacoli alla buona realizzazione di un per-corso di Training Autogeno?
Alcuni si. Mi viene in mente il delicato equilbrio che deve esistere all’interno di ciascuno di noi tra la capacità di sedare le emozioni e quella di esprimerle autenticamente.
Non si può pensare di affidarsi al Training Autegeno per acquisite “finalmente” lo strumento che ci farà cancellare per sempre le emozioni spiacevoli. Questo non sarebbe un atteggiamento favorevole, nè foriero di successo. E’ per questo motivo che consiglio ai miei clienti di integrare il Training Autogeno con il corso Autostima e Assertività o con il Gruppo di Evoluzione e Crescita Personale, strumenti importantissimi per entrare in confidenza con il proprio mondo emozionale al fine di aumentare la consapevolezza dei propri processi interni e la capacità di esprimersi pienamente e nel proprio ambiente.
Faccio un piccolo esempio. Se un persona sopporta senza mai ribellarsi delle ingiustizie grandi o piccole che siano all’interno dell’ambiente lavorativo, non è calmarsi con il training autogeno la soluzione giusta. Per fortuna all’interno della persona ci sono delle forze che si ribellano a questo tipo di soluzione. Infatti quando subiamo un’ingiustizia avvertiamo l’esigenza di far valere i nostri diritti. E se non ci permettiamo di farlo per il timore delle conseguenze, quell’energia non ha uno sfogo all’esterno, così che non abbiamo in un certo senso il “pass” per il rilassamento. Ecco che una sana “incazzatura”, passatemi il termine molto scientifico, può essere quella che poi ci farà vivere sonni più trantuilli perche ci siamo fatti rispettare.
Certo le cose non sono mai così semplici. Ci sono persone tamente poco abituate ad esprimersi autenticamente che abbisognano di tempo prima di riacquisire fiducia nelle proprie capacità di cavarsela nelle varie situazioni; altre che hanno un modo di esprimere la rabbia tale da renderli capaci di passare per così dire “dalla parte del torto” nel momento in cui le loro “esplosioni” emotive sono spropositate rispetto al contesto.
Insomma è abbastanza chiaro che all’interno dei miei corsi di Training Autogeno si va ben oltre la tecnica in quanto tale e si cerca di fare un discorso più ampio in cui ciascuno dei partecipanti racconta aspetti della propria vita privata in un clima di gruppo di fiducia ed accettazione reciproca.
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1 commento. Nuovo commento
E’ venuto un giorno, quando e perchè, non ricordo, che ho smesso di incazzarmi e di essere quindi autentica.Non poter esprimere questa parte vitale di me stessa, mi ha prodotto molti più problemi, di quanti ne avrei avuti,se avessi vinto la paura delle conseguenze, che vivevo dentro di me come devastanti.Di recente al lavoro, mi sono “incazzata”,perchè vittima di prepotenza ed arroganza, da parte di alcuni colleghi. Mi sono conquistata il loro rispetto, ed adesso dormo sonni più tranquilli. Ancora grazie per i vostri articoli.Rosa.